Quanto mi dai?

“Impara l’arte e mettila da parte” questa è stata la frase guida che ha caratterizzato e continua a caratterizzare la mia Vita.

 

Il Lavoro negli anni 50/60

Quando mio Padre mi raccontava la sua adolescenza, rimanevo incantato ad ascoltare come in un particolare periodo storico, stiamo parlando degli anni ’50/’60, imparare un mestiere rappresentava la priorità e mi raccontava che i suoi Genitori, pagavano il cosiddetto Mastro offrendo prodotti agricoli in cambio dell’insegnare un mestiere al figlio.

Mi raccontava la sua prima soddisfazione, il suo primo avanzamento di carriera, quando il Mastro gli disse che poteva venire a lavorare gratis senza bisogno di pagare, ogni volta che me lo raccontava gli brillavano gli occhi dalla gioia, quando è tornato a dare la notizia ai Genitori, poi il secondo step la prima paghetta e poi man mano fino a diventare un esperto meccanico, le competenze acquisite lo hanno portato negli anni ’70  a lavorare con una grande azienda la “Micoperi spa” chiudendo la sua carriera lavorativa da Caporeparto, una bella soddisfazione per una persona che aveva interrotto i suoi studi con la quinta elementare.

Il Lavoro oggi

Oggi salto dalla sedia ogni qual volta sento ragazzi parlare di lavoro usando queste frasi,

“Mi danno poco”, “Se non mi danno € … me ne stò a casa”, “Meglio stare a casa che lavorare per una miseria”, ecc. come fai a preferire il far niente rispetto al darti da fare, magari apprendere una professione o addirittura migliorare le tue competenze, alza il culo dalla poltrona e renditi utile innanzitutto a Te stesso!!!

Di certo non puoi fare l’apprendista tutta la vita, puoi però migliorare le tue competenze, se oggi sei senza lavoro non puoi preferire il restare a casa rispetto ad un’esperienza lavorativa anche poco remunerativa che ti permetterebbe di migliorarti e fare esperienza.

Finiscila di chiedere “Quanto mi dai?” in termini economici e inizia a chiedere “Quanto mi dai?” in termini di competenze, di notizie, di informazione e di professione!

Scegli di migliorarti e di valere per quello che fai e per i risultati che produci, smettila di lamentarti e di aspettare che qualcuno ti bussi alla porta ad offriti un lavoro sotto casa, non troppo stressante, magari con poche o meglio ancora senza responsabilità e sicuramente ben retribuito!!!

Prova a guardarti allo specchio sii sincero con te stesso e dai una risposta a ciascuna di queste tre domande:

 “Cosa so fare bene?”

“Quanti e quali risultati sono in grado di produrre?”

“Se io fossi il mio datore di lavoro quanto mi pagherei?”

Come presentarti e cosa dire a chi deve assumenti?

Se pensi di avere i giusti requisiti e le giuste caratteristiche benissimo, fa in modo che diventino il tuo bigliettino da visita, la tua prima impressione che devi lasciare a chi ti ascolta, in caso contrario decidi come migliorarti come valere di più e dare valore a chi decide di darti fiducia e collaborare con Te!

Dedicato ai Culi sul Divano!

Probabilmente ci sarà qualcuno che comincerà a parlare di diritti, di articoli della costituzione, di sindacati e di menate varie, fate pure continuate così continuate a preferire il divano al mettersi in azione a sentirsi vivi, continuate ad aspettare il giusto stipendio, continuate a dire che il vostro curriculum lo avete inviato, Voi continuate pure!!!!

Noi invece continuiamo a renderci utili alla società, a svegliarci la mattina e dirci:

Oggi come posso rendermi utile? Cosa posso fare per migliorarmi? Come posso vivere esperienze che possono farmi crescere?

Noi andiamo a letto la sera fieri di quello che si è fatto e vogliosi di quello che domani faremo!

Marcello Di Lizio

Patrizia Palmitesta

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